“Non sono qui per mortificare il vostro spirito di amministratori, la mia non è una prevaricazione nonostante i poteri di cui sono stato investito perché, al di là della volontà superiore che ha richiesto tutto questo, io sono qui per farvi ripensare al vostro ruolo di uomini sia pubblici che privati, per risvegliare in voi il senso della bellezza che tutti abbiamo naturalmente, ma che spesso dimentichiamo quando ci facciamo prendere dall’idea del possesso. È questo il morbo che ci tende spesso l’agguato… il possesso, come forma di appagamento del nostro desiderio inconscio di essere Dio o comunque artefici del nostro destino ma Dio non possiede, emana soltanto ed emana solo bellezza e il nostro destino rischia di essere tragico se non ci conformiamo alla bellezza che non è una categoria soggettiva, ma una proprietà delle cose così come sono state create o si sono evolute è la legge naturale che produce bellezza contraddirla vuol dire perderla in una spirale sempre più avvolgente perché quanto più avremo possesso, tanto più perderemo bellezza e questo non vuol dire allora rinunciare alla vita materiale che è un’inevitabile modifica dell’esistente ma vuol dire approcciarsi con delicatezza alla natura e agli ambienti ferire il meno possibile questa nostra amata Terra solo così si guadagna veramente solo così si costruisce un’economia che rende ragione all’etimologia di questa parola e che produce ricchezza la vera ricchezza, la perfetta integrazione tra anima e corpo o preferite continuare a guadagnare con un lago inquinato e delle coste ormai solo cemento?”
Il verificatore di bellezza
Come fu capovolta un giorno l’Italia degli scempi
15,00€
Dettagli del Libro
Formato | 15×21 |
---|---|
Pagine | pp. 252 |
Publisher | Impressioni Grafiche |
Edizione | I ed – dicembre 2024 |