Nell’anno 1509 a Roccaverano cominciarono i lavori per la nuova parrocchiale, eretta sotto l’invocazione di santa Maria Annunziata. Il linguaggio architettonico che in quegli anni veniva elaborato nei maggiori centri della cultura rinascimentale trovava, così, una felice espressione in un territorio ‘periferico’ delle Langhe meridionali, grazie alle singolari circostanze che avevano condotto il committente dell’edificio di culto, Enrico Bruno, ai gradi più elevati della carriera ecclesiastica. Gli incarichi di grande responsabilità che ricopriva nella curia romana, infatti, lo avevano posto a diretto contatto con i maggiori artisti del suo tempo, e in particolare con Donato Bramante, alle cui realizzazioni architettoniche, la chiesa di Roccaverano appare strettamente correlata.
Il cinquecentenario di quell’evento ha offerto l’occasione per un convegno di studi tenutosi il 29 ed il 30 maggio 2009. Gli Atti, risultato di queste due giornate, sono intitolati alla memoria di don Angelo Carlo Siri, al quale affianchiamo un omaggio a due studiosi recentemente scomparsi per ciascuna delle due parti in cui il volume è diviso. La prima parte del volume (Roccaverano e la Langa tra le due Bormide tra medioevo ed età moderna) è dedicata a Renato Bordone che nell’ambito dei suoi fondamentali studi medievistici ha rivolto la propria attenzione anche al territorio di Langa in cui Roccaverano è inserita. La seconda parte (La chiesa di Santa Maria Annunziata in Roccaverano nel Rinascimento italiano) è dedicata ad Arnoldo Bruschi, studioso di storia dell’architettura, maestro degli studi su Bramante.
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