laureato in filosofia presso l'Università degli Studi di Genova, insegnante specializzato per il sostegno nelle scuole media, pubblicista, esperto in tecnologie per le gravi disabilità. Da sempre impegnato nei movimenti di base, è oggi volontario nell' "Associazione per la pace e la nonviolenza" di Alessandria e in "Vedrai... tecnologie per le disabilità" di Ovada.
I caratteri molto positivi delle idee e delle lotte del Sessantotto come la partecipazione, l’antiautoritarismo, l’egualitarismo, la spontaneità, il pacifismo, gli albori del femminismo, il terzomondismo sono stati per troppo tempo messi in ombra dagli anni Settanta segnati invece dal terrorismo, dalle sue stragi e innumerevoli violenze. È possibile fornire un’informazione su quell’importante ed a tratti meraviglioso biennio 1968-1969 attraverso la ricostruzione e il racconto dei fatti, la cronaca, la rivalutazione della storia locale. È l’intento di questo libro, che ha voluto fare leva sulla raccolta di testimonianze presso alcuni di quelli che furono i leader del Sessantotto sul territorio alessandrino: Angela Abbaneo, Angelo Bottiroli, Gianni Calvi, Claudio Debetto, Walter Delfini, Marco Di Marco, Vittorio Giordano, Luigi Gottardi, Nuccio Puleio, Anna Rivera, Riccardo Sburlati, Luciano Valle.
È stato un movimento decisamente meno ideologico rispetto a quanto avvenne nelle grandi città del triangolo industriale Torino-Milano-Genova: gli obiettivi quotidianamente proposti furono soprattutto l’unità tra studenti e operai, il diritto di assemblea come base per la partecipazione, il rifiuto dell’uomo ad una sola dimensione opulenta a favore della ricerca di nuove idealità.