universitario della FUCI, chiamato al servizio militare, dopo l'8 settembre 1943, si rifugia in Svizzera e da lì si unisce ai partigiani della repubblica dell'Ossola; diviene comandante di compagnia e partecipa a diverse azioni militari, viene gravemente ferito. Insignito della medaglia d'argento al valor militare, dopo la guerra si laurea in giurisprudenza e partecipa al Movimento Laureati di AC. Alla professione forense affianca l'impegno politico prima del comune di Tortona e poi come consigliere regionale Dc dal 1970 al 1980, occupandosi tra l'altro dell'elaborazione dello Statuto del Piemonte.
Il volume raccoglie una serie di interventi di Adriano Bianchi sulle vicende della Resistenza, attraverso cui viene riletta e attualizzata la nostra storia nazionale, con particolare riferimento ai valori della Costituzione e alla sua attuazione. I testi, rivisti e riorganizzati secondo un percorso ideale, muovono alla memoria di figure e vicende emblematiche della resistenza piemontese per riflettere sul senso e l’attualità di quella lotta e rigenerazione morale e politica degli italiani. Per questo sono un contributo autorevole per far fronte all’oblio e allo sradicamento civile; infatti, come ribadisce l’autore – i valori della libertà, della democrazia, della fraternità. Non può essere scordato che la Resistenza è stata l’espressione concreta, unitaria della ribellione della coscienza umana contro la barbarie neopagana che la riconquista dei diritti umani primordiali… valori che non mutano col scendere della sera e col cambiare delle stagioni.