Si tratta di un racconto immaginario ambientato nella Scozia settecentesca e che trae spunto da oscure leggende legate ad un noto castello dell’Angushire. Fanno da sfondo ad uno strano delitto gli ampi panorami delle lowlands, le ferree tradizioni e le contrapposizioni politiche che coinvolgono sia la nobiltà che i sudditi di Anna, l’ultima regina della dittatura Stuart. Sarà un attento indagatore, nel puro stile anglosassone, a condurre il lettore sulle tracce del colpevole, dopo un lungo viaggio tra dimore patrizie localizzate in alcune caratteristiche contee ove aleggiano aromi di whisky e di misteri. Pur seguendo l’evolversi del romanzo giallo, la narrazione non eccede in particolari sanguinari, concentrandosi più sulle origini e motivazione degli impulsi umani che spesso ondeggiano tra il piacere e il dolore, tra il bene e il male, con effetti paragonabili ad una vera “doccia scozzese”.
Doccia scozzese
L’autore questa volta si cimenta in una trama poliziesca nell’evidente tentativo di collaudare la propria vena narrativa. Le esperienze di un ottuagenario di nuovo traspaiono dalla descrizione dei luoghi e dei comportamenti degli uomini che, in questo caso, indossano i caratteristici tartan scozzesi. In un’epoca segnata dalla progressiva svalutazione delle persone anziane, sospinte ai margini dalla forza centrifuga della cibernetica, l’autore cerca di dimostrare come il valore del background si mantenga nel tempo fino ad assumere i connotati di pacata saggezza. Il desiderio di dimostrarlo, sia pure con le modeste forze del pensiero e della scrittura, e la lusinga che venga apprezzato è un buon viatico per procedere oltre nell’intento di pubblicare almeno un’opera per ogni anni residuo… un augurio più che una speranza.
10,00€
Dettagli del Libro
Formato | 15×21 |
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Pagine | pp. 116 |
Publisher | Impressioni Grafiche |
Edizione | I ed – settembre 2020 |