laureato in filosofia presso l'Università degli Studi di Genova, insegnante specializzato per il sostegno nelle scuole media, pubblicista, esperto in tecnologie per le gravi disabilità. Da sempre impegnato nei movimenti di base, è oggi volontario nell' "Associazione per la pace e la nonviolenza" di Alessandria e in "Vedrai... tecnologie per le disabilità" di Ovada.
Il libro è ambientato in Valle Erro nell’Acquese dove l’Alto Monferrato va a congiungersi da un lato all’Appennino Ligure e dall’altro alla Langa astigiana. Siamo nel Novecento, soprattutto durante gli anni difficili del secondo dopoguerra, con miseria e arretratezza molto diffusi. I principali argomenti ricorrenti nei brevi racconti sono: la povertà, la guerra da poco conclusa con i vari drammi da essa creati, le prime televisioni, segnale della ripresa economica che sfocerà nel boom economico degli anni Sessanta, la vita in campagna fondata quasi totalmente sul lavoro manuale, i costumi del tempo, con episodi riferiti alla sessualità negli adolescenti fino alla gelosia, il rapporto città-campagna che ha segnato la vita di tanti bambini e bambine, l’amicizia radicata nei silenzi di vigne e boschi. I personaggi oscillano tra l’autobiografico e l’invenzione, sempre suffragati da un contesto storico di riferimento in cui molti lettori potrebbero riconoscersi per averlo vissuto o per esserne stati informati dai racconti dei propri nonni o genitori. Nella loro essenzialità, lasciano tutti trasparire quasi un compito: fare memoria, alimentare ricordi e far scaturire un confronto tra il mondo di ieri e quello di oggi.
L’Appendice riporta la testimonianza di Bruno Morena, esperto conoscitore della Valle Erro, alcune immagini del Novecento e le proposte del Comitato per la salvezza dell’erro.